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Gioco dell’oca, come farne un alleato nella didattica

Gioco dell'oca, come farne un alleato nella didattica

Tempo di lettura: 3 minuti

L’ambiente scolastico è una parte fondamentale della vita dei bambini, e l’accoglienza in classe può avere un impatto duraturo sul loro atteggiamento nei confronti dell’apprendimento.

Può essere difficile pensare ad un’attività che coinvolga i bambini al primo giorno di scuola, soprattutto se è la prima volta che incontriamo la classe o i bimbi sono alla loro prima esperienza. 

Uno strumento efficace per creare un ambiente accogliente e divertente in classe è il “Gioco dell’Oca”. Questo famoso gioco da tavolo non solo offre un’opportunità di divertimento, ma può anche essere utilizzato come strumento educativo per facilitare l’integrazione dei bambini e promuovere la collaborazione, il ripasso, l’apprendimento.

Perchè scegliere il gioco dell’oca

  • Un gioco di semplice comprensione, con poche regole, utilizzabile anche con bambini molto piccoli.
  • Un gioco inclusivo: con  un segnalibro delle parole e delle interazioni possiamo coinvolgere nel gioco anche bambini con Bisogni Educativi Speciali, bambini non italofoni o semplicemente i nuovi arrivati intimoriti dalla nuova realtà che li circonda. 
  • Si può giocare in coppie e a piccoli gruppi.
  • Si possono usare carte, introdurre quiz ed esercizi per adattare il gioco a tutte le materie. 

Accoglienza e apprendimento

Il Gioco dell’Oca può essere utilizzato come un’attività di gruppo per rompere il ghiaccio. Quando i bambini giocano insieme, si creano legami più rapidamente si gettano le basi per un ambiente amichevole e confortevole in classe. 

Il Gioco di Groem è una versione del Gioco dell’Oca perfetta per creare un’occasione di socializzazione durante i primi giorni di scuola: contiene tante carte sorpresa come Disegna un Fiore che aiutano a tenere i bambini impegnati e li stimolano in vari modi, permettendo di lavorare su componenti prassiche e  grafo-motorie, perfetto per la scuola dell’infanzia. L’alto numero di carte Azioni consente all’insegnante di  selezionare le azioni in base alle esigenze della classe. 

Per usare il Gioco dell’Oca come occasione di socializzazione, possiamo aggiungere al gioco delle domande-stimolo,  in modo da dare agli alunni  l’occasione di raccontarsi, conoscersi e familiarizzare gli uni con gli altri. 

Possiamo usare il Gioco dell’Oca anche per il ripasso, con alunni della primaria: una carta Sorpresa  potrebbe chiedere ai bambini di rispondere a una domanda di matematica e un’altra ad un quesito di geografia. Possiamo calibrare il gioco per le tabelline, la storia, i verbi e tanti altri argomenti del programma scolastico. In questo modo, i bambini possono imparare mentre si divertono e sarà semplice per l’insegnante creare un’occasione di  apprendimento dinamico e  partecipazione attiva in classe.

Compila il form per ricevere il PDF delle carte Azione da personalizzare, per adattare il Gioco di Groem a tutti gli argomenti.  Ti invieremo inoltre i segnalibro per l’inclusione di alunni speciali, non italofoni o semplicemente intimoriti dalla nuova realtà. Puoi acquistare qui il gioco con il codice tadagiochi15: guarda il gioco

 

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Universal design for learning , Strategie Pratiche

Universal design for learning, Strategie pratiche di didattica inclusiva

Tempo di lettura: 3 minuti

Gli insegnanti comprendono bene l’importanza della didattica inclusiva. Negli ultimi anni il modello dell’Universal Design for Learning (UDL – Progettazione Universale per l’apprendimento) ha assunto un ruolo sempre più significativo. Questo approccio educativo mira a superare la categorizzazione degli alunni attraverso la creazione di programmi didattici adatti a tutti. Ma come possiamo rendere la didattica veramente inclusiva? Ci sono delle strategie pratiche? Ne abbiamo parlato con la dottoressa Barbara Greco, psicopedagogista ed esperta in didattica speciale del team di Tadà. 

Come possiamo rendere inclusiva un’attività?  

La didattica inclusiva è il termine usato per descrivere un approccio educativo che deve essere ben pianificato per essere davvero inclusivo. Le attività devono essere predisposte in modo che siano accessibili non solo per i bambini con disabilità, ma anche per quelli che possono avere disagi sociali o non parlano italiano come lingua madre. Già in fase di programmazione, dobbiamo considerare la nostra classe come una classe con abilità differenziate. La gestione efficace delle differenze e dei diversi livelli di competenza è il cuore della questione didattica, poiché mira a valorizzare ogni diversità e a rendere il sapere accessibile a tutti gli alunni presenti in classe. Quindi adottare un modello come l’UDL ci permette non solo di gestire efficacemente le singole differenze, ma anche di valorizzarle a beneficio dell’intera classe. Una scuola è inclusiva quando offre a tutti le stesse opportunità di apprendimento e permette a ogni studente di esprimersi al meglio delle proprie capacità.

Esistono strategie pratiche che possiamo implementare? E sono applicabili a tutti gli argomenti del programma?

Certamente! Possiamo utilizzare il modello dell’Universal Design for Learning per tutte le competenze. Ad esempio, se stiamo per affrontare l’argomento degli Egizi, una lezione inclusiva prevede di iniziare utilizzando supporti visivi come immagini per accompagnare le parole. Possiamo utilizzare simboli della CAA (Comunicazione Aumentativa e Alternativa) cartacei o inseriti su tablet, utilizzando un software di comunicazione come Let Me Talk o Niki Talk. Questo aiuterà a mantenere alta l’attenzione non solo dei bambini che tendono a partecipare meno attivamente, ma anche degli altri studenti. Un’altra strategia efficace è quella di preparare giochi educativi che coinvolgano lettura e movimento. Ad esempio, dopo aver letto una fiaba in classe, possiamo organizzare un gioco tradizionale come la sedia musicale, ma con un’ambientazione basata sulla fiaba stessa. Alcuni bambini potrebbero interpretare i porcellini, altri il lupo, altri ancora Hansel e Gretel o la strega cattiva. Possiamo rendere coinvolgente ogni argomento, permettendo ai bambini di diventare protagonisti attivi. Interpretare un personaggio abbassa le difese di alcuni bambini, offrendo anche a quelli più timidi, passivi o non verbali la possibilità di partecipare e di avere un ruolo, superando l’ansia da prestazione. Coinvolgendo l’intera classe possiamo davvero includere in modo efficace anche i bambini con Bisogni Educativi Speciali. In questo modo, insegniamo abilità di vita oltre che nozioni: questa è l’essenza della didattica inclusiva.

La CAA, utile per tutta la casse: il supporto dei simboli rende immediato il legame tra parole e immagini e consente a tutti i bambini di migliorare linguaggio e capacita d’espressione. Nell’immagine, fiaba animata su tada.

Ci sono altre strategie utili?

Sì, tutto ciò che associa l’apprendimento a un’esperienza reale, passando dall’ascolto all’azione. I bambini impareranno e ricorderanno molto di più. Ad esempio, se stiamo studiando i nomi delle verdure e della frutta in inglese, possiamo preparare insieme un cestino della spesa con vere verdure.

Giochi lettura-movimento: esempio di laboratorio pratico. Prepariamo la pozione della fiaba L’Incantesimo della Miragola.

Come può aiutarci la tecnologia?

La tecnologia offre strumenti che ci consentono di presentare contenuti comuni che possono fungere da punto di contatto anche per i bambini con esigenze speciali. Ad esempio, la visione di una fiaba animata di Tadà tramite tablet o Lim può favorire il coinvolgimento di tutti i bambini. Possiamo poi lavorare su questo contenuto in termini di comprensione, gioco e attività didattiche partecipative.

Ricordiamo che la didattica inclusiva richiede un’attenzione costante alle esigenze individuali degli studenti e l’introduzione degli opportuni adattamenti alle diverse attività in modo da soddisfare tali esigenze. Utilizzando strategie secondo il modello dell’Universal Design for Learning, coinvolgendo tutti i 5 sensi, creando esperienze reali e sfruttando la tecnologia, possiamo rendere le attività didattiche inclusive e offrire a tutti gli studenti opportunità di apprendimento significative.

Guarda il webinar gratuito su come creare un laboratorio inclusivo con fiabe e giochi sulla pagina di Tadà

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Fiabe, la migliore lettura per i bambini

Fiabe, la migliore lettura per i bambini

Tempo di lettura: 3 minuti

La lettura condivisa è un’abitudine molto preziosa per la crescita dei bambini: un bimbo che riceve letture quotidiane avrà un vocabolario più ricco, migliore capacità di esprimersi, più immaginazione e curiosità verso il mondo. 

Ma che cosa dovremmo leggere con i bambini? Le fiabe, da leggere ogni volta che se ne presenta l’occasione, non solo prima della nanna,  sono il tipo di lettura più gradita dai bambini ed anche la più utile per la loro crescita. 

Ne abbiamo parlato con la dottoressa Antonella Liccardi, neuropsichiatra infantile, che sceglie e scrive le fiabe di Tadà, app di fiabe animate disegnate a mano, senza distrattori visuo-percettivi. Tadà nasce proprio per sostenere insegnanti, genitori e terapisti nella lettura di qualità.

La scelta di dedicare una sezione di Tadà non a generici racconti per bambini ma alle favole classiche nasce dalla profonda convinzione che le favole aiutano i bambini a crescere sul piano emotivo, affettivo e cognitivo. Albert Einstein diceva: “ Se vuoi che i tuoi figli siano intelligenti, leggi loro delle fiabe. Se vuoi che siano più intelligenti leggi loro più fiabe. Sono i bambini con le loro reazioni , emozioni, commenti, considerazioni che ci fanno capire come sono importanti le favole per la loro crescita” spiega la dottoressa Liccardi.

Fiabe per bambini: tutti i benefici

Perchè le fiabe sono così importanti per i bambini?

La maggior parte della letteratura per l’infanzia cerca di divertire o diventa un mezzo per insegnare qualcosa al bambino ( togliere il ciuccio, togliere il pannolino, non dormire nel lettone ecc )  ma aggiunge poco alla crescita del bambino perché non favorisce l’accesso ad un significato più profondo delle sue paure, preoccupazioni e angosce. 

Come cita Bruno Battleheim, “le situazioni fiabesche, rispettando la visione magica infantile delle cose, esorcizzano incubi inconsci, placano inquietudini, aiutano a superare insicurezze e crisi esistenziali, insegnano ad accettare le responsabilità e ad affrontare la vita. Una fiaba, rispetto ad un altro tipo di racconto, riesce sicuramente a catturare l’attenzione del bambino, sollecitare la sua curiosità, divertirlo ma deve anche stimolare la sua immaginazione, lo aiuta  a capire e dare un nome alle sue e alle altrui emozioni per diventare più empatico, parla delle sue paure e soprattutto gli suggerisce possibili soluzioni. 

E non importa se le fiabe sono antichissime e risalgono a migliaia di anni fa e noi viviamo nel 2023, esse parlano con un linguaggio universale di tutto ciò che i bambini temono: di essere abbandonati, di non essere amati, di perdersi, dei mostri, della morte, della paura di crescere. La fiaba permette un’educazione morale: apporta contributi psicologici grandi e positivi alla crescita interiore del bambino, perchè gli indica attraverso esempi riconoscibili e non astratti i vantaggi del comportamento morale.  

Per questo i bambini vogliono ascoltare una fiaba ogni sera?

Nella mia personale esperienza ho visto che i bambini, sia normotipo, che con disabilità motoria, con deficit intellettivi o linguistici, o relazionali, in definitiva tutti i bambini trovano le favole popolari più interessanti e accattivanti di qualunque altro racconto per l’infanzia. E’ anche interessante vedere come ogni bambino, a seconda della sua fase di sviluppo, cerca quella particolare favola e la vuole ascoltare, ascoltare e ascoltare fino a quando non ne sente più il bisogno. 

Abbiamo avuto in terapia un bambino che ha richiesto la favola di Cappuccetto Rosso per un lungo periodo pur avendo una paura folle del lupo. F. arrivava e tutte le volte e chiedeva di ascoltare la favola. Inizialmente ascoltava la favola allontanandosi dalla scrivania, poi nascondendosi sotto il tavolo, poi tappandosi le orecchie e chiudendo gli occhi fino a quando è riuscito ad ascoltarla senza più avere paura. Per lui è stata una grande conquista l’aver superato la paura del lupo. 

Fiabe da leggere: come sceglierle?

Le fiabe da leggere sono tutte o è meglio evitarne alcune?

F ci ha insegnato che spesso sono i grandi che operano delle censure su alcune favole o su alcuni passaggi di una favola perché temono che il bambino si spaventi. Non tengono in debita considerazione le risorse che ha il bambino per affrontare, gestire e superare certe paure. Bisognerebbe rifletterci su: anche se un libro sembra a noi adulti cattivo, non è detto che sarà  necessariamente cattivo per un bambino. I bambini non hanno le nostre stesse percezioni e il nostro stesso modo di pensare. Tutti abbiamo sperimentato che nel rileggere un libro già letto ci colpiscono parti che ad una prima lettura non avevamo neppure notato. Perché? Perché siamo in una fase diversa della vita e quel passaggio del libro ora ha una risonanza diversa in noi perché siamo noi che siamo diversi. La stessa cosa accade ai bambini. Solo perchè trovano la loro felicità in una storia che non ci piace, non significa che diventeranno dei mostri. Nella versione di Tadà de I Tre Porcellini, per esempio, abbiamo aggiunto un lupo scorreggione che distrugge le capanne con una scorreggia. Un espediente che fa sì che durante l’ascolto i bambini si divertano e continuino a prestare attenzione.  Non c’è bisogno di preoccuparsi o di censurare nulla, quando si tratta di fiabe. (scarica Tadà e guarda la divertente fiaba con il Lupo Scorreggione insieme al tuo bambino)

Le fiabe non mettono tutti d’accordo, ci sono fiabe che spesso vengono evitate in tenera età.

Sì, è quello che è accaduto con una favola molto utilizzata in Francia , “La poupoune e Gram-Groum”, che ha aperto una lunga discussione per stabilire se fosse giusto o meno proporla ai bambini. Questa storia peraltro è stata molto utilizzata da Bernard Aucouturier nella sua pratica terapeutica ed educativa psicomotoria ed è una delle storie che verranno modificate e trasformate in simboli per arricchire la biblioteca di Tadà.

Forse l’importanza delle fiabe nello sviluppo del bambino potrebbe essere riassunta in una bellissima considerazione di B. Bettelheim: “ Dante o Kant per una quantità straordinaria di studenti rimangono circoscritti da un profondo  silenzio per tutta la vita e man mano sbiadiscono  nel tempo cedendo alle nuove esperienze, mentre non possiamo dire altrettanto delle fiabe. Esse permangono, sono ricordate, rivisitate e raccontate….”

Perché tutti ricordano le favole ascoltate da bambini e pochi ricordano Dante o Kant? Perchè  le fiabe hanno lasciato un segno in tutti noi da bambini, ci hanno accompagnato sera dopo sera in quello che per un bambino è un momento emotivamente intenso, l’addormentamento, in cui il bambino sperimenta la separazione dagli adulti. Ricordiamo le fiabe perchè sono un ricordo, una routine condivisa con la mamma, il papà, i nonni. Le ricordiamo e dovremmo leggerle ai nostri figli perchè danno speranza attraverso l’identificazione con i personaggi: il male, i cattivi esistono, ma c’è una soluzione. 

Leggi anche l’articolo su I tre Porcellini. Lo sapevi? Per ogni fiaba in app abbiamo creato un gioco di società educativo con i personaggi. A I Tre Porcellini è abbinato il divertente gioco di carte de Il Lupo Scorreggione. Acquista il gioco con il codice tadagiochi15. 

 

 

Hai domande per il team di Tadà? Vuoi suggerirci un argomento da approfondire nei prossimi articoli? Scrivi a domande@tadaplay.it

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Regalo maestre: libri, materiale didattico e l’affetto dei bambini

Regalo Maestra: Libri e materiale didattico sono i regali più graditi

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Il regalo alle maestre/i: l’eterno dilemma di fine anno. Che divide, infastidisce o lascia indifferenti: ognuno ha la sua reazione e non è sempre così scontato prevederla.

C’è chi cerca costantemente idee, chi opta per un lavoretto fatto dai bambini, chi lascia fare agli altri: qualunque esso sia, un piccolo omaggio di fine anno è il modo di dire grazie per il tempo trascorso insieme, per l’impegno nell’accompagnare nella crescita i nostri bambini, giorno dopo giorno. 

Abbiamo fatto un piccolo sondaggio attraverso la community di Tadà: che cosa desiderano le maestre o ritengono davvero più utile?

Regalo maestre: no agli oggetti personali

Nessuna, e ripetiamo nessuna, delle insegnanti, educatrici e pedagogiste che abbiamo intervistato ha espresso una preferenza per un oggetto personale o per la casa. Anzi, in alcuni casi la risposta è stata: “Regali personali, assolutamente no”. Eppure portachiavi, beautycase, vasetti e piantine sono le proposte più gettonate in questo periodo.  Saranno anche l’idea più pratica ed economica, ma a quanto pare anche la più banale e meno gradita dalle destinatarie. 

Materiale didattico e libri

 Tutti gli insegnanti apprezzano materiale che rimanga a scuola e sia utile per la sezione. Il regalo per le maestre più gradito potrebbero essere album da disegno, risme di fogli, temperini, colle, cartoncini, matite, pastelli o puntine (materiale che consumano in abbondanza.) Ma soprattutto materiale didattico, cartaceo o digitale. Che si intende per materiale didattico? Tutto quello che può supportare l’apprendimento dei bambini: libri o buoni per acquistarne in librerie specializzate per bambini,  raccolte con schede, disegni ed altro materiale da colorare, dipingere o costruire (da escludere quindi i libri personalizzati per le maestre o  taccuini o agende: non sarebbero utili per la classe).

Giochi educativi.

Giocare, si sa, è il modo più immediato e naturale con cui i bambini apprendono e scoprono il mondo circostante. Giocare insegna loro a stare insieme, a rispettare i tempi degli altri, oltre a stimolare varie competenze come l’attenzione. Non fa meraviglia, quindi, che soprattutto le insegnanti dell’infanzia cerchino sempre nuovi giochi da utilizzare in classe. 

A questo link trovate delle idee di  giochi educativi per infanzia e primo biennio della primaria.

Materiali per l’inclusione di alunni BES

Reperire materiali per bambini con Bisogni Educativi Speciali non è sempre facile. Libri ed attività in CAA possono aiutare le insegnanti nella creazione di laboratori didattici inclusivi per tutta la classe. Leggi di più nell’articolo sui libri in CAA

Anche il digitale può aiutare a rendere la didattica inclusiva: un pacchetto con fiabe e attività digitali in CAA da usare sulla Lim può essere un’ottimo regalo che tutte le insegnanti della classe potranno usare. Le trovate su  Tadà

Semi per il giardino della scuola

Molte insegnanti ci hanno raccontato di aver molto apprezzato piantine e semi da piantare con i bambini nel giardino della scuola. Le penne e le matite piantabili Sprout possono essere utilizzate e poi piantate in un vasetto: dentro c’è il semino di basilico, margherita ed altre splendide piante, fiori e verdure.  (le trovate qui ). Potrete così  fornire del materiale per la classe: tutti bambini hanno bisogno di matite per disegnare il loro mondo, tanto vale scegliere quelle che avranno poi una nuova vita.

Lavoretti e pensierini dei bambini

Alle maestre basta il Grazie dei bambini. Tutte amano conservare i bigliettini con i pensierini degli alunni. Lasciate i bambini liberi di espriemersi, le maestre lo apprezzeranno. In particolare, le emoziona sapere di essere riuscite ad insegnare ai bambini il coraggio delle proprie azioni: giorno dopo giorno, le maestre educano e stimolano i bambini, trasmettono insegnamenti preziosi, come saper chiedere scusa e saper stare con gli altri, senza essere sempre al centro dell’attenzione. 

Rispetto, fiducia e continuità in famiglia

Quasi tutte le insegnanti ci hanno detto che il regalo più bello per loro alla fine di un anno faticoso ma pieno di gioie è vedere i bambini felici, ricevere i loro baci ed i loro abbracci.  Un bel regalo è semplicemente dire grazie alle maestre per il tempo trascorso insieme: sapere che i genitori hanno fiducia nel loro impegno e apprezzano e rispettano il loro lavoro è per tutte loro il più grande regalo. 

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I Tre Porcellini, fiaba che aiuta a sconfiggere le paure

I Tre Porcellini, fiaba che rassicura sulle paure

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“Leggere fa crescere come il pane” dice la dottoressa Maria.A. Liccardi, neuropsichiatra infantile, che sceglie e/o scrive le fiabe animate di Tadà.

 I Tre Porcellini, fiaba tra le più amate dai bambini, classica e divertente, ha davvero molto da insegnare. (su Tadà troverete una divertente versione animata con un Lupo Scorreggione che li farà ridere a crepapelle).

Che cosa insegna questa fiaba ai bambini? Perchè alcune fiabe sono sempre più amate di altre? Perchè i bambini spesso vogliono riascoltare sempre la stessa fiaba?

“Scelgo o scrivo le fiabe di Tadà partendo dalle paure dei bambini. Ecco perchè prediligo alcune fiabe piuttosto che altre” spiega la dottoressa Liccardi. “Nel caso de I Tre Porcellini si tratta di una delle fiabe più amate dai bambini, la preferita anche di mio figlio quando era molto piccolo. Questa fiaba racconta in realtà al bambino la sua crescita. Il porcellino /bambino piccolo vive seguendo il principio del piacere per cui il bambino vuole “ tutto e subito”, un immediato appagamento dei suoi desideri senza pensar troppo al futuro, senza ragionare sulle conseguenze e i pericoli della realtà: costruire velocemente la casa per andare a giocare.
Il porcellino/ bambino più grande vive seguendo il principio di realtà e costruisce una casa di mattoni perché sa che la vita è piena di pericoli (il lupo) ed è perciò necessario impegnarsi ed essere responsabili e soprattutto imparare a prevedere cosa può accadere nel futuro. Il porcellino/ bambino che vive secondo il principio di realtà sa che è necessario costruire una casa solida se ci vuole proteggere dalle aggressioni del mondo esterno. Inoltre la fiaba dice al bambino che con l’astuzia e intelligenza si può sconfiggere anche un avversario molto più forte e insegna che crescere in fondo ha i suoi lati positivi.”

I Tre Porcellini, fiaba che insegna il pensiero critico

Alcuni genitori si chiedono spesso se i bambini capiscano fino in fondo il senso di una fiaba come I Tre Porcellini o se questa possa solo spaventarli.

“Le fiabe mostrano che il pericolo esiste, ma questo i bambini lo sanno già. Il Lupo è la paura dell’estraneo, il timore esistente in ognuno di noi che qualcuno possa separarci dal nostro mondo. Non serve evitare alcune fiabe: proprio quelle che riteniamo più angoscianti, sono quelle che più efficacemente insegnano che le paure possono essere sconfitte. Questo spiega l’abitudine, tipica di tutti i bambini, di voler riascoltare più e più volte lo stesso passo di un racconto: lì deve esserci qualcosa che parla alla loro interiorità, un insegnamento prezioso che hanno bisogno di metabolizzare meglio. Per questo Tadà consente di tornare indietro e riascoltare ogni scena della fiaba tutte le volte che si vuole” aggiunge la dottoressa Liccardi.

I Tre Porcellini infondono speranza: anche quando abbiamo commesso un errore ed il pericolo è vicino, con un po’ d’astuzia possiamo rimediare.

“I tre porcellini indirizza i pensieri del bambino relativi al suo sviluppo senza dirgli neppure come dovrebbe essere, permettendogli di trarre le proprie conclusioni. Questo processo basta da solo per una vera maturazione, mentre dire al bambino cosa deve fare non fa che sostituire alla schiavitù rappresentata dalla sua immaturità la subordinazione ai dettami degli adulti» scrive Bruno Battleheim.

La fiaba è tra quelle più efficaci nell’insegnamento del pensiero critico. Un esempio: M, 7 anni, dopo aver raccontato la fiaba dice:  “La mamma è brava perché aiuta i porcellini a crescere” ma “è anche cattiva perché” non doveva lasciare andare il primo porcellino perché era troppo piccolo per cavarsela da solo”. 

Leggi anche l’articolo su Hansel e Gretel

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Libri in CAA: perchè sono utili per tutti i bambini

Libri in CAA: perchè sono utili per tutti i bambini

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La Comunicazione Aumentativa Alternativa (CAA) è un insieme di tecniche, strategie e strumenti utilizzati per aiutare le persone con difficoltà di comunicazione a esprimersi e a comprendere meglio gli altri. I libri in CAA sono quindi un prezioso strumento a supporto di comprensione e linguaggio.

Lettura in CAA: benefici

La CAA, infatti, è particolarmente utile per i bambini che hanno difficoltà nel linguaggio, come quelli con autismo, sindrome di Down o  altre condizioni che influenzano la comunicazione.

L’uso di fiabe e libri in CAA tuttavia suscita spesso qualche domanda e non mette tutti d’accordo.

I libri in CAA sono utili solo per i bambini con Bisogni Educativi Speciali? O il supporto di immagini e simboli può essere usato con tutti i bambini?

Abbiamo rivolto qualche domanda al team scientifico di Tadà. 

“Il supporto dei simboli della CAA è utile per tutti i bambini. I simboli sono un metodo di comunicazione alternativo che può essere particolarmente utile in primis per i bambini piccoli, che ancora non hanno accesso alla letto-scrittura. Ascoltare con i bambini fiabe e libri in CAA li aiuta a comprendere la storia ed imparare nuove parole, associandole ai simboli. Molti genitori sono spesso preoccupati che l’ausilio dei simboli blocchi il linguaggio: è proprio il contrario. La CAA sostiene la comunicazione verbale, non la esclude. Basti pensare al fatto che più simboli definiscono una stessa parola. In questo modo i bambini impareranno più sinonimi. La CAA stimola e potenzia il vocabolario” ci spiega la dottoressa Elisa Di Donna, logopedista del team scientifico di Tadà.

Libri in Caa: utilizzo pratico

La CAA è quindi un metodo efficace per migliorare la comprensione e l’espressione verbale, così come per favorire lo sviluppo delle abilità di comunicazione in generale. Non a caso, negli ospedali americani l’uso della CAA è prassi consolidata, per agevolare la degenza di chi ha anche solo un deficit temporaneo di comunicazione. 

Ad esempio, la CAA può essere utilizzata per aiutare i bambini con lingua straniera a comprendere meglio il vocabolario e la grammatica della nuova lingua. 

“L’uso di libri in CAA nelle classi avrebbe aiutato i bambini ucraini che sono arrivati nel nostro paese ad ambientarsi prima e meglio” aggiunge la dottoressa Di Donna.

Nella didattica, la CAA è utile per aiutare i bambini con difficoltà di apprendimento a comunicare e a partecipare attivamente alle attività scolastiche.  Ad esempio, la CAA può essere utilizzata per fornire istruzioni visive e verbali durante le lezioni. I l supporto dei simboli aiuta i bambini a rispondere alle domande, incoraggia la partecipazione attiva e migliora la comprensione dei concetti.

Inoltre, un libro in CAA, contribuisce a migliorare la capacità di lettura e narrazione dei bambini.  L’utilizzo di immagini,  simboli e icone aiuta i bambini a creare associazioni tra parole e immagini. Non solo capiranno meglio il testo, ma riusciranno anche a raccontarlo espriemndosi  meglio. 

In sintesi, la CAA può essere utile per tutti i bambini, poiché offre un metodo alternativo e complementare alla comunicazione verbale. 

Per iniziare a leggere con i bambini, quindi, è senz’altro una buona idea prediligere fiabe e libri in CAA. 

Scopri tante fiabe classiche ed inedite in CAA su Tadà. 

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Favole brevi della buonanotte: come creare una routine pre-nanna ed evitare i capricci

Favole brevi della buonanotte: come creare una routine
pre-nanna ed evitare i capricci

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Creare una routine serale porta molti benefici, sia ai genitori che ai bambini. Può non esser facile conciliarla con gli impegni quotidiani, ma vale la pena sforzarsi di essere costanti nonostante la stanchezza e lo stress della giornata appena conclusa. Si evitano così capricci prima di andare a nanna, difficoltà a dormire da soli ed orari disordinati. La qualità del sonno notturno è infatti di gran lunga superiore a quella del sonno diurno e garantire un buon riposo è fondamentale per il corretto sviluppo neurologico del bambino.

La lettura di favole brevi ed altre poche semplici regole possono aiutare a costruire la propria routine per una nanna serena. Abbiamo chiesto dei consigli alla dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva e founder di Tadà. 

Favole della buonanotte come scegliere quella giusta  

Fiabe brevi, un appuntamento da attendere insieme 

Creare un appuntamento da attendere è importante: aiuta i bambini a scandire il tempo, sapranno così che è arrivata l’ora della nanna. Il prevedibile li rassicura e li aiuta ad essere più sereni. 

Il primo step della routine pre-nanna è predisporre l’ambiente. Un piccolo proiettore che trasforma il soffitto in un cielo di stelle o riproduce i suoi animali preferiti è un ottimo alleato per creare l’atmosfera: potete anche coinvolgere il vostro bambino nella scelta di quello che gli piace di più. Ecco qualche idea sotto i 30 euro: proiettori cameretta. 

Il secondo step è scegliere un oggetto di transizione, che semplifichi il distacco dai genitori: un pupazzo Dodou per i più piccoli, un peluche o una bambola che tengano compagnia al bambino per la notte.  

Impostare la cameretta in base alle preferenze del bambino concilia sicuramente il momento della nanna: se l’ascolto della musica lo rilassa, si può lasciare in cameretta uno smart speaker come Alexa (rigorosamente senza schermo!) e ascoltare insieme qualche canzone prima di dormire. Se nel resto della giornata un uso sano e moderato della tecnologia è consigliato, nelle ore immediatamente precedenti la  nanna gli schermi vanno evitati (Tv inclusa!). Così come i giochi troppo dinamici, che prevedono corsa o movimento. Un’attività intensa prima di dormire lascia in moto il cervello, che faticherà quindi a rilassarsi. 

Molti genitori credono che guardare i cartoni prima di dormire possa aiutare i bambini ad addormentarsi. Alcuni bambini possono effettivamente addormentarsi davanti alla Tv, ma saranno poi quelli che avranno maggiore probabilità di un sonno agitato e di risvegli notturni. Proprio perchè il cervello non è entrato in modalità relax prima di dormire” spiega la dottoressa Avino. 

Niente schermi, quindi. Il cuore di una sana routine serale è sicuramente la storia della buonanotte. Meglio prediligere fiabe brevi, che il genitore può leggere, magari dopo averle scelte in compagnia del bambino. 

Ci sono tanti libri per la buonanotte in base all’età dei bambini, in cui trovare tante fiabe tra cui scegliere. Oppure possiamo optare per fiabe brevi classiche come I tre Porcellini . 

Per molti bimbi è rilassante essere accarezzati o accarezzare i capelli della mamma: possiamo quindi valutare di sedere accanto al piccolo o posizionare nella sua cameretta una sedia a dondolo in base alle sue preferenze. 

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Giochi memory, tutti i benefici per la crescita

Giochi Memory, tanti benefici per la crescita.

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Educatori ed insegnanti usano questo gioco in modo regolare, ma forse non tutti i genitori ne conoscono le potenzialità.

Gioco del Memory La Miragola Stregata

Il gioco del memory consiste in una serie di carte illustrate, da posizionare a faccia in giù sul tavolo. I giocatori, a turno, scoprono due carte e cercano di memorizzarle, per poi trovare altre carte uguali e formare delle coppie.  Se le carte sono uguali, il giocatore le rimuove dal tavolo e le tiene per sé. Se le carte non corrispondono, il giocatore le rimette a faccia in giù sul tavolo e il gioco prosegue con il giocatore successivo.

Lo scopo del gioco è quello di trovare il maggior numero possibile di coppie di carte. I giochi memory sono un modo divertente per aiutare i bambini ad esercitare la memoria, l’attenzione e la concentrazione. Si tratta di un gioco semplice ma che non ha mai perso il proprio fascino negli anni proprio per la “capacità” di saper catturare l’attenzione dei giocatori, in particolare se si tratta di bambini pronti a lanciarsi in una nuova sfida. 

Memory, tutti i  benefici per la crescita 

I giochi Memory stimolano in particolare  la memoria di lavoro, ovvero la capacità di mantenere attiva l’informazione in mente per un breve periodo di tempo. 

Questa abilità è essenziale per la risoluzione di problemi, l’apprendimento e la comunicazione. Il Memory è anche un gioco di società: i bambini possono giocare a coppie o in gruppo e scambiarsi informazioni sulle carte che hanno visto. Questo migliora la capacità di socializzazione  e collaborazione.

Il Memory, fin dalla prima infanzia, sviluppa concentrazione e capacità di riconoscimento di forme e colori

 

Giochi Memory, i più divertenti 

Anche i giochi Memory vanno scelti in base all’età dei bambini e alla scolarizzazione. Il divertimento può iniziare per i bambini a partire dai 2 anni. A questa età, il gioco viene ancora generalmente giocato senza regole e con meno carte. Tuttavia anche nelle versioni semplificate  i piccoli possono  imparare a conoscere nuovi animali o altri oggetti raffigurati sulle carte. A partire da 3/4 anni di età possono di solito iniziare di giocare Memory con le regole corrette.

Le carte del memory possono avere diversi sfondi e temi, ad esempio animali e piante. Ma ci sono anche giochi di memoria che sono a tema veicoli o famosi monumenti. Ugualmente popolari sono i giochi con motivi di serie o film famosi come Harry Potter.

Il consiglio dell’esperto

La dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva, consiglia invece questa variante per i bambini che stanno imparando a leggere: utilizza le carte di un memory qualsiasi che hai a disposizione a casa , ritaglia dei cartoncini delle stesse dimensioni delle carte e scrivi il nome della figura sulla carta. Copri le carte e divertiti a trovare le coppie di parola e immagine corrispondente.

Clicca qui per scaricare gratuitamente il Pdf del Memory di Tadà.

 

Ecco alcuni giochi Memory e varianti giochi da tavolo Memory :

  • Gioco dei colori: questa variante senza carte  prevede di mostrare al bambino una serie di oggetti di diversi colori, poi chiedergli di ripetere la sequenza dei colori che ha visto.
  • Sequence: questo gioco prevede di posizionare le carte illustrate  su di una griglia, cercando di allineare cinque in orizzontale, in verticale o in diagonale.
  • Herefun Memory: al posto delle carte, graziose tessere di legno illustrate
  • La Miragola Stregata: divertente gioco di società per bambini,  le carte illustrate possono essere capovolte ed usate anche in versione Memory.
  • Attenti alla Stregagioco da tavolo educativo, nella versione a carte coperte è anche un ottimo esercizio Memory.
  • Memory su Tadà: dopo alcune storie in app, un divertente memory online da giocare soli o sfidando un amico. Trovi il memory tra i giochi legati alla storia animata de Il Cattivissimo Groem e de Il Topo e il Leone.

 

 

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Leggere fa bene: non è mai troppo presto per iniziare

Leggere fa bene: non è mai troppo presto per i bambini

Tempo di lettura: 3 minuti

Secondo i pediatri, la lettura condivisa è la più preziosa attività che i genitori possano mettere in pratica per aiutare la crescita sana del proprio bambino già durante i primi 3 anni di vita. Leggere fa bene e non è mai troppo presto per iniziare. 

Perchè leggere fa bene

  • I libri per bambini possono essere un’ottima fonte di conoscenza e comprensione del mondo. Leggere libri che affrontano argomenti diversi può aiutare i bambini a sviluppare una comprensione più ampia e approfondita del mondo in cui vivono.
  •  La lettura condivisa richiede ai bambini di concentrarsi sulla storia e di seguire la trama. Questa attività aiuta i bambini a sviluppare la loro capacità di attenzione e di concentrazione, a differenza della Tv, che guardano in modo passivo. 
  • Favorisce la creatività e l’immaginazione: ascoltare una storia è un bellissimo gioco creativo. Le immagini possono ispirare i bambini a immaginare mondi e storie proprie.
  • Rinforza il legame genitore-figlio: leggere insieme  è un momento speciale che i genitori possono condividere con i propri figli, creando un’occasione di connessione emotiva e  dialogo.
 

Un bimbo che ascolta la madre che legge

Lettura condivisa madre e figlio, il piccino apprende già nei primi mesi di vita a riconoscere la voce della madre.

L’importante è prestare attenzione al tono, scandire bene le parole e prediligere storie con una struttura narrativa semplice. 

 

Cosa cominciare a  leggere? 

Durante i primi mesi il bambino non è ancora in grado di comprendere: gli basterà ascoltare la vostra voce che gli racconta una filastrocca o una breve favola.  

Tra 6 e 12 mesi si possono introdurre i libri sensoriali, che permettono lo sviluppo dell’esplorazione e dell’attenzione condivisa. Tra questi, il Centro Italiano Logopedia propone la collana dei libri “Tocca e senti”, che stimolano l’udito e la percezione dei suoni della vita quotidiana, stimolano il senso del tatto con l’analisi di diverse consistenze e diversi materiali.

A cavallo tra i 12 e i 18 mesi di vita sono consigliabili libri di ampliamento del vocabolario lessicale, costituiti da poche immagini per pagina corredate dalla loro etichetta lessicale, utili per sviluppare la comprensione e la produzione di singole parole.

Per i bambini di età compresa tra 18 e 24 mesi sono utili i libri descrittivi. Presentano in modo semplice esperienze e routine quotidiane, favorendo la costruzione di un’organizzazione temporale e la combinazione di parole per raccontare cosa fa il bambino durante il giorno.

 Le ministorie dell’ app Tadà sono state create proprio per questa età.Parlano di routine familiari come la merenda, il gioco e la vestizione ed aiutano ad imparare nuove parole.

 Con la funzione di Registra Audio i genitori possono raccontare la fiaba con propria  voce, così che il bambino possa riascoltare la sua storia preferita raccontata dai genitori anche quando questi non ci sono. O divertirsi a dare ognuno la voce ad un personaggio per poi riascoltarsi.

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Hansel e Gretel: alcune fiabe spaventano il mio bambino?

Hansel e Gretel: alcune fiabe spaventano il mio bambino?

Tempo di lettura: 3 minuti

Non è mai troppo presto per iniziare a leggere con i bambini: in questo articolo vi abbiamo spiegato perché e come leggere per ottenere il massimo beneficio dalla lettura condivisa. Ma la scelta di cosa leggere non è così scontata. Molti genitori si chiedono se le fiabe siano educative per i bambini ed altri addirittura non credono nell’importanza di leggerle. Tutti ci siamo chiesti prima di leggere Hansel e Gretel: alcune fiabe spaventano il mio bambino?

Le fiabe insegnano ai bambini il senso critico

La lettura ad alta voce è un’abitudine che può essere intrapresa già nel primo anno di vita del bambino.

 

Perché leggere tutte le fiabe

Secondo autorevoli esperti come il prof. Silvano Petrosino, cattedra di Antropologia all’Università Cattolica, le fiabe meritano invece un posto d’onore al pari dei grandi classici della letteratura: ci aiutano a scegliere, contengono verità fondamentali ed anche da adulti possiamo continuare ad immedesimarci nei personaggi. 

 

Le fiabe in fondo  sono rappresentazioni di esperienze di vita universali: la perdita, l’abbandono,  il dolore, la resilienza, l’invidia sono emozioni che tutti abbiamo vissuto, nel loro piccolo anche i nostri figli. Eppure molti genitori sono spesso perplessi anche di fronte alle fiabe più famose: lupi cattivi, sorellastre infide, genitori che abbandonano i figli nel bosco. Tutti ci siamo chiesti, almeno una volta: non sarà troppo spaventoso? Mio figlio/a capirà fino in fondo? 

La fiaba Hansel e Gretel, come dicevamo, è una delle fiabe più belle, più famose e più discusse  al mondo. I due fratellini vengono abbandonati al loro destino nel bosco (dal padre!)  e poi capitano nelle grinfie di una perfida strega che vuole mangiarli. 

Decisamente troppo, secondo molte famiglie. Eppure Hansel e Gretel hanno qualcosa da insegnarci: come diventare autonomi ed  imparare a fare delle scelte. Il loro è un percorso di iniziazione dal mondo ovattato e sicuro dell’infanzia al mondo reale dell’età adulta, dove si è responsabili di se stessi ed i pericoli esistono, spesso mascherati da invitanti casette di marzapane. 

Oltre la morale delle favole e delle fiabe: imparare il pensiero critico 

Molti genitori credono che Hansel e Gretel sia troppo cruda e violenta: non vogliono passare ai bambini il messaggio che per affermarsi occorra ricorrere alla violenza (e gettare nel forno le streghe che inevitabilmente incontreranno sul loro cammino). Quindi è meglio evitare alcune fiabe?

 

“Non condividerne i modelli non significa che dobbiamo evitare di raccontare alcune fiabe. L’ascolto di una fiaba, con la sua componente di meraviglioso, è sempre la chiave d’ingresso verso un mondo magico, che rassicura i bambini con una piacevole routine e nutre la loro immaginazione” spiega la dottoressa Lucia Avino, neuropsicomotricista dell’età evolutiva e founder di Tadà, app di storie animate a misura di bambino.

“Possiamo usare tutte le fiabe per iniziare una conversazione con i nostri bambini ed aiutarli a capirne la morale. Il nostro compito come educatori è proprio quello di aiutare i bambini a dare un nome alle proprie emozioni: i bambini hanno bisogno di sapere che il pericolo esiste, ma in un mondo sicuro, proprio come quello delle fiabe. Dobbiamo fidarci del nostro giudizio di genitori ma anche di quello dei nostri figli: se una fiaba li spaventa, i nostri bambini ce lo diranno” 

Ogni bambino ha un orologio interiore che ne segna la crescita: in base all’età e al grado di sviluppo del nostro piccolo, possiamo quindi scegliere pian piano le storie da leggere insieme, partendo da versioni più semplici e brevi per poi proseguire con quelle più lunghe ed  articolate, man mano che il nostro piccolo cresce e migliorano attenzione e curiosità. 

Scarica Tadà per scoprire Hansel e Gretel e tante altre storie animate disegnate a mano, a misura di bambino. 

“Le fiabe non dicono ai bambini che esistono i draghi. I bambini sanno già che esistono i draghi. Le fiabe dicono ai bambini che i draghi possono essere uccisi. ” G.K. Chesterto